Negli occhi lo sguardo fiero di chi sa di aver lavorato con il massimo impegno al servizio dei cittadini. Tra le mani una copia di Vomero Magazine. Mario Coppeto si presenta così nella redazione di Vomero Magazine per l’intervista che gli abbiamo chiesto di rilasciarci per tracciare il bilancio dei suoi dieci anni alla guida della Quinta Municipalità di Napoli. Un’occasione che consente al presidente di ricordare quanto di buono fatto finora e allo stesso tempo ribattere alle critiche. Non a caso ha con sé la nostra rivista mensile: l’ha letta con particolare interesse questo mese perché contenente alcuni articoli che denunciano l’inefficacia del servizio di manutenzione nei quartieri Vomero e Arenella. Un territorio che è cambiato radicalmente da quando, nel 2006, Mario Coppeto si sedette sulla poltrona di presidente della Municipalità di via Morghen. Coppeto, arrivato all’età di 59 anni, vive un periodo cruciale della sua vita, sia sul piano personale che politico: ha perso da poco l’adorata mamma, è diventato nonno, ad aprile convolerà a nozze con la compagna Patrizia e a maggio ci sarà la tornata elettorale che lo vedrà, quasi sicuramente, in lizza per un posto nel Consiglio del Comune di Napoli. Eppure, sulle problematiche del quartiere riesce a garantire sempre la massima lucidità e concentrazione a cui ci ha abituato in questi anni. Mario Coppeto è un politico “vecchio stampo”. Il suo lavoro lo vede da quarant’anni impegnato nell’Azienda Ospedaliera Santobono-Pausillipon, dove ora è direttore del Servizio Tecnico Sanitario ma la sua vera passione è la politica. Non a caso, Coppeto è l’unico politico di Napoli che dal 1992 è stato sempre rieletto quando si è presentato alle urne. Come consigliere circoscrizionale di Arenella, poi Presidente della stessa, per dieci anni consigliere comunale, cinque dei quali come presidente della commissione mobilità e poi Presidente della Quinta Municipalità Vomero-Arenella. Appassionato di musica, suona la chitarra classica, ama correre all’aria aperta, leggere libri di saggistica e letteratura ed è appassionato di vini. Aderisce al movimento politico di Sinistra Democratica per la costruzione del Socialismo Europeo, tra i fondatori di Sinistra Ecologia LIbertà ed oggi impegnato a costruire Sinistra Italiana. Appena entrato nella redazione di Vomero Magazine, il discorso verte subito sulla manutenzione del territorio che i residenti giudicano quantomeno carente. Non è così per Coppeto, che elenca quanto di buono fatto finora dalla sua Municipalità sia in termini di progettualizzazione che in termini di manutenzione ordinaria.
Presidente Coppeto, come ha trovato il territorio del Vomero e dell’Arenella prima di insediarsi dieci anni fa come presidente della Municipalità?
“Quando sono diventato presidente della Municipalità era l’inizio della trasformazione dei quartieri che si davano una connotazione sociale sul modello dei grandi municipi parigini, ovvero le grandi aree metropolitane. In parte questo lavoro lo abbiamo messo in campo intercettando le organizzazioni territoriali, le parrocchie, le associazioni. Da un altro lato, dobbiamo ammettere che le Municipalità non si sono evolute come si sperava. L’occasione, ora, arriva dalle “città metropolitane”. Nel 2006, ho trovato un territorio incompiuto da un punto di vista delle infrastrutture dove tanto era stato fatto sul piano della mobilità ma mancavano interventi per rendere la mobilità utile. Col “Piano urbano dei parcheggi” abbiamo connesso la mobilità pubblica e quella privata ed il risultato è che oggi abbiamo sette parcheggi pertinenziali e due di interscambio che ci hanno consentito di promuovere un territorio a vocazione ambientale, realizzando anche le aree pedonali di via Luca Giordano, il Borgo di Antignano e prima ancora via Scarlatti. Tanto spazio restituito ai cittadini e tante automobili tolte dal suolo e messe nei parcheggi: circa duemila. Quando sono diventato presidente non c’era un nido comunale e con l’aiuto dei “Pac”, ora, abbiamo il primo nido comunale, il Cucciolo in via Bernardo Cavallino. Ed ho trovato il deserto sociale rispetto all’attenzione per gli anziani e così abbiamo sbloccato i fondi statali dell’assistenza domiciliare degli anziani (oltre 150 mila euro) e siamo l’unica Municipalità ad aver fatto questo”. Abbiamo rilanciato un nuovo modello culturale partecipativo dando vita alla popolarissima manifestazione di Vomero Notte; analoghe iniziative sono state clonate in tutta la città.
Sta per terminare il suo secondo mandato alla guida della Quinta Municipalità. Come lascia ora il territorio?
“Termino il mio secondo mandato con un progetto che avrei voluto completare ma che ho solo potuto avviare: la trasformazione dell’ex sottostazione elettrica di via Menzinger – via Verrotti che diventerà una “casa della socialità”. Gli atti per la gara d’appalto sono già in corso ed i soldi sono stati stanziati; 360.000 euro. Nel 2006 c’era un unico parco vero e proprio al Vomero, ovvero quello della Villa Floridiana ed abbiamo fatto in modo che ogni lembo di verde fosse recuperato e messo a disposizione dei cittadini preservando questi pezzi di verde da possibili speculazioni edilizie”.
Questo è stato possibile anche grazie alla collaborazione di cittadini attivi, come accade per esempio in via Cortese all’Arenella, dove i residenti gestiscono il piccolo spazio verde garantendone dignità e decoro.
“Certo. In via Cortese abbiamo realizzato un piccolo spazio verde che è a disposizione delle famiglie. Ed in tal senso sono tante le aree verdi che attraverso l’aiuto dei cittadini vengono tenute in buono stato”.
Si riferisce al progetto di adozione delle aiuole da parte di residenti e negozianti?
“Si in primis a quello ma non solo. Abbiamo anche realizzato il Parco Buglione al Rione alto. Negli anni in cui ero Presidente della Circoscrizione Arenella abbiamo allargato i giardini di via Ruoppolo diventato Parco Mascagna ed oggi è in corso d’opera la realizzazione del Parco a vocazione agricola e didattica nell’area dell’ex gasometro in viale Raffaello. Abbiamo recentemente recuperato uno spazio verde in via Dell’Erba, abbiamo restituito dopo anni di abbandono un piccolo spazio in via Case Puntellate in collaborazione con il Wwf e le scuole, gestito oggi da un’associazione di protezione civile. Tra poco con una spesa di 100mila euro saranno rifatti daccapo i giardini di via Jannelli che pure saranno adottati dai cittadini. Inoltre, in questi anni è stato realizzato anche un collegamento tra Rione alto e via Jannelli dove verrà realizzata un’area verde per i cittadini. Tutto questo costituisce un miglioramento della qualità della vita ed una sorta di recupero di quegli indici urbanistici negati quando i costruttori degli Anni Cinquanta hanno pensato solo a fare tubature cementizie abitative trascurando gli elementi che consentono di trascorrere la vita in un contesto dignitoso. Ciò è stato possibile grazie anche al sindaco e alla collaborazione dei cittadini e qui è nata la collaborazione con tanti residenti che hanno adottato le aree verdi del Vomero e dell’Arenella”.
Quante sono le aree verdi adottate ad oggi?
“Abbiamo 67 aree verdi, piccole e grandi adottate da associazioni, imprenditori, cittadini o negozianti. Tutto questo fa risparmiare soldi alla Municipalità e fidelizza i cittadini esaltando il concetto di bene comune. In tal senso, un grazie va in particolar modo alla famiglia Estate del chiosco di fiori in piazza Vanvitelli”, i quali sono diventati dei veri “consulenti” per coloro che vogliono intraprendere la strada dell’adozione”.
Però non tutto funziona al meglio. La manutenzione del territorio, per esempio, è uno dei punti su cui piovono più critiche e segnalazioni da parte dei residenti?
“In tutti i segmenti della vita amministrativa i bisogni percepiti e reali sono sempre superiori alle risposte. Negli anni scorsi fino a tutto il 2015 abbiamo avuto la garanzia di ottenere 1 milione di euro per tutte le manutenzioni sia scolastiche che fognarie che del verde. E noi siamo tra i pochi che abbiamo sempre speso tutte le risorse che abbiamo ricevuto. Quest’anno non abbiamo avuto più questa cifra di 1 milione di euro ma molto al di sotto di essa e ciò nonostante abbiamo aperto diversi cantieri. Sulla manutenzione ordinaria lavoriamo costantemente grazie anche all’ufficio tecnico con Napoli Servizi che gestisce il Piano di interventi stradali tra cui le buche. I disagi ci sono ma non aabbiamo chiuso strade o scuole. continuiamo il nostro lavoro ma rispetto a quando sono arrivato ci sono stati e ci sono tanti cantieri. Oggi siamo impegnati nella riqualificazione di via Luca Giordano e via Annella di Massimo. Tra non molto apriranno i cantieri per la riqualificazione di via jannelli, via Piscicelli, via Cortese, via Stanzione, via Solimena e poi sarà la volta di via San Giacomo dei Capri e via Pigna. Sono state concretizzate molte cose anche se c’è molto da fare, specie sul piano dell’illuminazione e della sicurezza stradale così come per il progetto “Camminare sicuri” che farà in modo che tutti i marciapiedi possano essere meno insicuri. Un impegno, questo, che ho assunto quando nel 2006, appena diventato presidente, ci fu il decesso di un citttadino in via Caldieri dopo una caduta. Quello che noi possiamo fare è meno del 10 per cento di quello che dovremmo fare perché le risorse sono poche”.
Cosa si potrebbe fare di più per le scuole del territorio?
“Si può sempre fare di più. Ma va detto che noi siamo riusciti a garantire, nonostante i limiti che abbiamo come amministrazione, che tutte le scuole abbiamo il certificato antincendio. E adesso ho un cruccio forte: riaprire la palestra della scuola Piscicelli che è ancora chiusa”.
Il famoso decentramento comunale non ha dato i risultati sperati. Perché?
“Penso che il concetto di decentramento, sia da un punto di vista amministrativo che politico, sia connesso ed imprescindibile dalla gestione di una grande area urbana che oggi è diventata “città metropolitana”. La finalità è quella della partecipazione democratica in primis, poi ogni grande area urbana del mondo non può prescindere da un sistema organizzativo che tenga conto del nucleo omogeneo che viene rappresentato e deve essere anche gestito sul piano economico e finanziario. In Italia, tranne Roma, le altre città non hanno un tale sistema di gestione. All’inizio nel primo mandato si è avviato il decentramento dando un’organizzazione ridondante con troppi uffici, poi con l’arrivo del sindaco Luigi De Magistris abbiamo ridotto le direzioni e gli uffici e concentrato di più gli interventi. Nel futuro le Municipalità nell’area metropolitana devono diventare autonome ed avere un bilancio di entrate ed uscite come avviene, per esempio, a Parigi”.
Quali i problemi più grandi affrontati in questi dieci anni?
“Il problema più grande affrontato sta proprio nel fatto che rispetto al modello percepito dai cittadini impostato nel 2006 delle Municipalità ci sia stata una sorta di delusione rispetto a quello che si era detto ai cittadini. A loro avevamo detto che con le Municipalità sarebbe stato più facile tutto e i problemi sarebbero stati risolti con un decentramento a costo zero. Chi ha gestito il processo, presidente e giunta, non sono stati in grado di dare le risposte attese. Ciò pero mi ha messo in condizione di volgere lo sguardo oltre la giunta comunale e quindi ho ricercato collaborazioni a più ampio raggio. Solo grazie alla collaborazione dei consiglieri e dei dipendenti della Municipalità abbiamo potuto svolgere il lavoro fatto finora: per esempio realizzare una ludoteca all’interno del Cnr (Centro nazionale di ricerca) è stato possibile grazie al fatto che abbiamo dei collaboratori straordinari. E ciò vale anche per il fatto di aver portato all’attenzione del Festival di Sanremo il progetto della libreria “Iocisto” intitolato “Aiutami a leggere”. Abbiamo connesso le potenzialità sociali con quelle amministrative e questa scelta è stata premiata. siamo riusciti comunque a fare delle cose buone grazie ai tecnici amministrativi e tecnici tecnici. noi abbiamo speso tutte le risorse che ci sono state messe a disposizione. anche per lavoro degli uffici progetti delibere gare di appalto ed esecuzione dei lavori”
Come potrebbe funzionare meglio una Municipalità?
“Abbiamo bisogno di modificare il regolamento snellendo il processo: non si può avere una Municipalità con 30 consiglieri ed un Comune con 40 consiglieri. Dobbiamo lavorare sui poteri delegati e nell’ambito dei 93 Comuni della Provincia di Napoli. Dobbiamo riequilibrare ruoli e funzioni con un decentramento dell’area metropolitana e non più solo dell’area della città di Napoli”.
Definisca con un aggettivo la sua esperienza alla guida della Municipalità.
“Straordinaria”.
Negozi che chiudono e marchi nuovi che si insediano. C’è o non c’è la crisi al Vomero e all’Arenella?
“Io dico che tutte le crisi sono delle occasioni di modifiche di un sistema capitalistico. Quello che è accaduto al Vomero è una trasformazione dell’offerta perche l’organizzazione delle città si è modificata. La gente spende di meno ed è più attenta tende al riutilizzo di abbigliamento e scarpe soprattutto. Però un territorio come il nostro favorito da una mobilità molto elevata dal punto di vista dei trasporti ha modificato l’offerta commerciale a favore di grandi imprese. E’ sbagliato dare il dato di 160 negozi che chiudono, quelli sono 160 negozi che si trasformano. La distribuzione delle merci si e allocata fuori città per approdare nei centri commerciale sia per un aspetto ludico, ricreativo e commerciale. Noi come Vomero e Arenella abbiamo risposto con l’organizzazione dei centri commerciali naturali realizzando le isole pedonali che sono diventati dei grandi corridoi commerciali dove poi si sono insediati marchi nazionali ed internazionali. L’altro fenomeno che influisce è l’e-commerce, cioè tutta la vendita online con consegna in tempo reale che ha indotto l’utente a soddisfare i propri bisogni di acquisto stando comodamente a casa davanti al pc. Questo è un fenomeno che ha messo in ginocchio l’offerta culturale, per esempio, e non è un caso che le librerie storiche abbiano chiuso al Vomero. E’ colpa del caro affitti da un lato e di una scarsa redditività del prodotto dall’altro, visto che in rete veniva venduto meglio. Poi, c’è da dire anche che c’è stata la risposta positiva del popolo con la libreria “Io ci sto”, nata da un risveglio popolare. I vomeresi, dunque, leggono ancora ma acquistano in modo differente. La libreria è ora un luogo di incontro e socializzazione. E il mercato ha reagito subito visto che Mondadori ha aperto due punti al Vomero e al Rione alto ed altri store simili faranno lo stesso a breve”.
Al Vomero e soprattutto attorno agli ospedali è ancora presente la piaga dei parcheggiatori abusivi. Come giudica l’evolversi dei fenomeni legati alla mircocriminalità?
“Siamo intervenuti su doppia direttrice. In primis abbiamo creato una stretta collaborazione con vigili urbani e forze dell’ordine per un confronto utile per sollecitare gli interventi e la presenza nel territorio. Anche se non sono stati rinnovati i comitati di sicurezza di quartiere, abbiamo lavorato affinché questo elemento fosse riconsiderato, dopo episodi gravissimi con pressione dei clan verso il commercio e con spari e perfino un ordigno fuori una banca, io chiesi un incontro al prefetto e dopo quella vicenda la prefettura ha costituito di nuovo degli organismi di ascolto del territorio. Così è nata la possibilità di rifinanziare la videosorveglianza. Poi, in secondo luogo, abbiamo messo in campo una rete sociale che agisce sui fenomeni, costituendo l’associazione antiracket intitolata a Maurizio Estate, affiliata alla Fai di Tano Grasso. Questo è stato l’elemento che ha cambiato la storia della partecipazione delle imprese al territorio. Le adesioni che abbiamo avuto sono state tante ed un grazie va al presidente Davide Estate che ha gestito per un anno intero lo sportello antiracket. Oggi l’associazione è impegnata a sensibilizzare le scuole con convegni e seminari e sono fiero ed orgoglioso che i ragazzi sono interessati a saperne di più al tema. Ciò vuol dire che c’è una prospettiva migliore del futuro. I parcheggiatori abusivi, in effetti, sono una piaga del nostro territorio che è residenziale, attrattivo con teatri e cinema, socio-assistenziale con la presenza di ospedali e turistico visto che c’è anche un polo museale. Contro il fenomeno dei parcheggiatori abusivi abbiamo lavorato soprattutto col nuovo comandante della Polizia Municipale, Giuseppe Cortese garantendo un presidio fisso fuori soprattutto agli ospedali Santobono e Cardarelli. C’è ancora molto da lavorare perché stanno lievitando anche le piccole autorimesse che, quando i loro garage sono pieni, parcheggiano le auto dei loro clienti nella pubblica via e nelle strisce blu per incassare di più occupando i posti destinati ai residenti”.
Dopo dieci anni alla guida della V Municipalità, quale futuro attende Mario Coppeto?
“Questi dieci anni sono stati per me una straordinaria crescita personale e politica, fatta sia di sofferenze che di gioie. Quando parlo di sofferenze mi riferisco, per esempio, alla tragedia della caduta del pino di via Aniello Falcone che ha provocato la morte di una giovane donna e mamma; Cristina Alongi e sono convinto che tutti quanti noi avremmo dovuto fare di più; quella tragedia poteva essere evitata. Sono stati anche anni straordinari e di grande partecipazione ma non sarò più candidabile alla Municipalità. Quindi resto al servizio della città di Napoli e del mio partito e per la costruzione della nuova Sinistra italiana”.
Alessandro Migliaccio
Articolo pubblicato sul mensile Vomero Magazine