In queste ore le temperature ricominciano finalmente ad aumentare e, con la fine dell’ondata di gelo, le nostre città piano piano iniziano ad uscire dall’emergenza. Eppure è assurdo come anche stavolta sia bastata una nevicata a mettere in ginocchio l’intero Paese: linee ferroviarie interrotte, scuole chiuse, sistemi di trasporto locale in tilt, intere aree tagliate fuori ed isolate. La morte di Max, il clochard milanese trovato senza vita a causa del freddo, è la tragedia simbolo dell’incapacità delle nostre istituzioni a garantire risposte efficaci a problemi che nulla hanno di straordinario.
La colpa, però, non è del Comune di Napoli, di quello di Roma o ancora di quello di Milano. Le vere responsabilità stanno in capo a quei Governi che negli anni hanno continuato a scaricare ogni problema di bilancio statale sugli enti locali a colpi di tagli lineari e che hanno ridotto a mero argomento di convegni il drammatico tema della messa in sicurezza del territorio. E infatti non è solo la neve, ma anche ogni perturbazione copiosa a trasformarsi ormai in allerta meteo capace di paralizzare intere aree metropolitane.
Così non si può andare avanti. Una delle più urgenti priorità del prossimo Parlamento sarà proprio quella di mettere in sicurezza quell’enorme parte del Paese interessata da fenomeni di dissesto idrogeologico e di mettere in condizione i Comuni di riportare gli interventi per fronteggiare i fenomeni atmosferici nell’alveo dello “straordinario” e non della “emergenza”. Non va sottovalutato, inoltre, il fatto che un investimento di questo tipo creerebbe una quantità importante di nuovi posti di lavoro e permetterebbe a tantissime famiglie oggi in enorme difficoltà di avere fiato e contribuire al rilancio dell’intera economia nazionale.