Napoli è ancora in difficoltà, inutile negarlo. Nonostante i passi avanti degli ultimi anni, resta ancora tanto da fare per uscire dalla crisi e rilanciare definitivamente la città portandola sullo stesso livello delle grandi metropoli europee. L’amministrazione si è trovata ad operare senza fondi e senza grandi margini di manovra; non tutte le scelte si sono rivelate azzeccate, ed in passato ho più volte affermato con forza che certi errori non andavano commessi, ma le strategie messe in campo sinora hanno dato risposte incoraggianti ed evitato che venisse dichiarato il dissesto.
Oggi, tuttavia, sul Comune pesa drammaticamente un pignoramento figlio di debiti assunti negli anni ’80 per la ricostruzione post terremoto, oltre ad altri debiti sempre relativi al passato. Una situazione assurda che, sommata agli enormi tagli dei fondi destinati agli enti locali, si traduce in spesa bloccata, servizi non erogati, impoverimento del sistema impresa della città ed una cittadinanza a cui spesso non è possibile garantire neppure i diritti essenziali. Di fronte a tutto ciò il Governo si è sempre limitato a promesse che, ad ora, non sono state affatto mantenute.
Così non si può più andare avanti. Di questo passo si rischia di compromettere definitivamente il destino non solo di un’amministrazione, ma dell’intera città. Chi si candida a governare il Paese deve impegnarsi sin da adesso a portare avanti una battaglia per difendere Napoli: la mia priorità, una volta eletto, sarà pretendere un intervento immediato e concreto da parte del prossimo Governo affinché i problemi del passato non tarpino le ali al futuro.